The self-educated Matsumoto did not see his initial e-book in print right until he was in his forties. He was a prolific author, he wrote until finally his Demise in 1992, producing in 4 decades over 450 will work.

La prima opera che ho letto del noto giallista giapponese Mastumoto Seichō mi lascia un retrogusto dolceamaro. La trama è semplice, lineare, pochi personaggi e molta staticità di azione. La scrittura asciutta dell'autore rende l'opera personalmente molto piatta.

Molto carino, la stratificazione che l'autore ottiene grazie alle varie fasi del caso che si sta svolgendo sono davvero interessanti oltreché umane.

Ma non è questa differenziazione in se stessa artificiale? Perché non esiste natura senza artificio, senza il filtro della cultura, né tecnologia o artificio che non partecipi della natura. Questo è il discorso che la mostra intende affrontare.

Un giornalista è stra convinto che la donna sia un'assassina e lascia chiaramente trasparire il suo pensiero ogni volta che scrive un articolo sulla vicenda, influenzando inevitabilmente l'opinione pubblica.

Seichō Matsumoto resta una garanzia; la sua scrittura, quell’aura di mistero che accompagna i suoi romanzi mi cattura sempre e mi fa immergere in queste ambientazioni noir di cui lui è maestro.

oopss.. altro cinese che United states of america un servizio di anonimizzazione! Quando mai si è vista una banca che invece di dire "sono la banca X", si nasconde dietro un servizio di anonimizzazione ?

il punto e' che c'e' qualcuno che dipende da quella risorsa, controllata da un terzo, for each compiere azioni illegali. a quel terzo posso imporre di non agevolarlo. (una compagnia aerea porta persone e basta, ma se l'autorita' gli dice di non imbarcare un indesiderato, non lo imbarcano)

In teoria un certificato SSL non serve a stabilire che dall’altra parte c’è un’entità onesta. Dovrebbe solo certificare che stai ricevendo le pagine veramente dal proprietario del dominio che il tuo browser ti fa vedere.

Cefalù, furbetti del Reddito di Cittadinanza: 117 denunciati e truffa da un milione e mezzo di euro

show dell’uso di un marchio in relazione a specifici prodotti e servizi: la recente decisione del Tribunale UE sul marchio “massive MAC”

Lui sa benissimo di avere la coscienza sporca. E sa che Kumako non è una che le manda a dire. Anzi, è più facile che gli mandi la yakuza a casa. Lo sa ed ha paura. Ecco perché lo troviamo alla good pronto ad uccidere un avvocato che, a dispetto delle sue aspettative, sta semplicemente facendo il suo lavoro. Cosa che avrebbe dovuto fare lui, limitandosi a riportare i fatti in modo oggettivo nei suoi articoli, invece di imbastire una campagna denigratoria basata su pregiudizi. Questo dovrebbe essere il compito di un giornalista. Il esposto alla procura della repubblica condizionale è d'obbbligo, visto che ormai sono pochi i giornalisti che mantegono questo tipo di etica. Le shitstorm mediatiche sono all'ordine del giorno e tanti saluti alla reputazione delle persone coinvolte. Matumoto scrisse questo romanzo all'inizio degli anni Ottanta, ma aveva già capito l'andazzo.

Sono d’accordissimo con te visto che dici “se l’AUTORITA’ gli dice…” e non “se pinco pallino gli dice”.

Il romanzo infatti non ha come protagonista l'imputata Kumako, nè i suoi svariati avvocati difensori, bensì il giornalista autore di un articolo-denuncia riguardante la sospettata, e delle conseguenze alle quali quest'ultimo teme di andare incontro.